09-06-2020
HCCP , tutto quello che c'è da sapere HACCP. Cinque parole che sembrano comporre il nome di un gruppo metal degli anni ’90. Si tratta, in realtà, di un certificato che sta alla base di qualsiasi attività dell’industria alimentare: non averlo significa andare incontro a sanzioni amministrative per un valore di migliaia di euro. Chi deve averlo per legge? Ristoranti e bar devono essere in possesso dell’HACCP per legge. Non solo. Conoscere le regole dell’igiene e della sicurezza alimentare è un requisito indispensabile per tutti i profili e le figure lavorative che entrano in contatto con gli alimenti, in maniera diretta o indiretta. Qualche esempio? Cuochi, macellai, pescivendoli, pasticceri, trasportatori, pasticceri e pizzaioli. Ma anche lavapiatti, venditori di frutta e verdura, così come il personale degli asili e scuole materne. La lista è infinita. Potrebbe riempiere pagine e pagine di un libro. Ma cosa è nel concreto? HACCP significa Hazard Analysis and Critical Control Points. In italiano si può tradurre con “Analisi dei rischi e punti critici di controllo”. In altre parole è un attestato che dimostra ufficialmente che stai rispettando quanto previsto dalle leggi nazionali ed europee in materia di igiene alimentare. Il certificato viene rilasciato dagli enti autorizzati. Come detto, è obbligatorio. Serve a certificare il possesso della conoscenza di tutte le regole che riguardano igiene, conservazione e sicurezza. Va aggiornato di continuo con la supervisione di un soggetto esperto, che mette in atto una serie di controlli per verificare il corretto funzionamento di un piano HACCP. Per due motivi: evitare sanzioni agli imprenditori da parte degli organi di vigilanza (leggi Nas per esempio) ma anche e soprattutto per evitare che del cibo possa essere contaminato e venduto al pubblico. Per l’assistenza completa per l’adeguamento all’HACCP bisogna avvalersi di professionisti del settore accreditati: il Consorzio Executive Group è specializzato in questo campo. I sette principi I principi su cui si basa l’elaborazione di un piano HACCP sono sette e sono pubblicati sul sito ufficiale del ministero della Salute: 1. Identificare ogni pericolo da prevenire, eliminare o ridurre 2. Identificare i punti critici di controllo (CCP - Critical Control Points) nelle fasi in cui è possibile prevenire, eliminare o ridurre un rischio 3. Stabilire, per questi punti critici di controllo, i limiti critici che differenziano l’accettabilità dalla inaccettabilità 4. Stabilire e applicare procedure di sorveglianza efficaci nei punti critici di controllo 5. Stabilire azioni correttive se un punto critico non risulta sotto controllo (superamento dei limiti critici stabiliti) 6. Stabilire le procedure da applicare regolarmente per verificare l’effettivo funzionamento delle misure adottate 7. Predisporre documenti e registrazioni adeguati alla natura e alle dimensioni dell’impresa alimentare.
Powered by Bios Informatica Executive Group SRL Sede Legale: Via Domokos 4 Milano 20156 (MI) | Tel.: 02.36643971 - 02.36643970 P.Iva: 11048120965 | Mail: info@executivegroup.it
09-06-2020
HCCP , tutto quello che c'è da sapere HACCP. Cinque parole che sembrano comporre il nome di un gruppo metal degli anni ’90. Si tratta, in realtà, di un certificato che sta alla base di qualsiasi attività dell’industria alimentare: non averlo significa andare incontro a sanzioni amministrative per un valore di migliaia di euro. Chi deve averlo per legge? Ristoranti e bar devono essere in possesso dell’HACCP per legge. Non solo. Conoscere le regole dell’igiene e della sicurezza alimentare è un requisito indispensabile per tutti i profili e le figure lavorative che entrano in contatto con gli alimenti, in maniera diretta o indiretta. Qualche esempio? Cuochi, macellai, pescivendoli, pasticceri, trasportatori, pasticceri e pizzaioli. Ma anche lavapiatti, venditori di frutta e verdura, così come il personale degli asili e scuole materne. La lista è infinita. Potrebbe riempiere pagine e pagine di un libro. Ma cosa è nel concreto? HACCP significa Hazard Analysis and Critical Control Points. In italiano si può tradurre con “Analisi dei rischi e punti critici di controllo”. In altre parole è un attestato che dimostra ufficialmente che stai rispettando quanto previsto dalle leggi nazionali ed europee in materia di igiene alimentare. Il certificato viene rilasciato dagli enti autorizzati. Come detto, è obbligatorio. Serve a certificare il possesso della conoscenza di tutte le regole che riguardano igiene, conservazione e sicurezza. Va aggiornato di continuo con la supervisione di un soggetto esperto, che mette in atto una serie di controlli per verificare il corretto funzionamento di un piano HACCP. Per due motivi: evitare sanzioni agli imprenditori da parte degli organi di vigilanza (leggi Nas per esempio) ma anche e soprattutto per evitare che del cibo possa essere contaminato e venduto al pubblico. Per l’assistenza completa per l’adeguamento all’HACCP bisogna avvalersi di professionisti del settore accreditati: il Consorzio Executive Group è specializzato in questo campo. I sette principi I principi su cui si basa l’elaborazione di un piano HACCP sono sette e sono pubblicati sul sito ufficiale del ministero della Salute: 1. Identificare ogni pericolo da prevenire, eliminare o ridurre 2. Identificare i punti critici di controllo (CCP - Critical Control Points) nelle fasi in cui è possibile prevenire, eliminare o ridurre un rischio 3. Stabilire, per questi punti critici di controllo, i limiti critici che differenziano l’accettabilità dalla inaccettabilità 4. Stabilire e applicare procedure di sorveglianza efficaci nei punti critici di controllo 5. Stabilire azioni correttive se un punto critico non risulta sotto controllo (superamento dei limiti critici stabiliti) 6. Stabilire le procedure da applicare regolarmente per verificare l’effettivo funzionamento delle misure adottate 7. Predisporre documenti e registrazioni adeguati alla natura e alle dimensioni dell’impresa alimentare.
Powered by Bios Informatica Executive Group SRL Sede Legale: Via Domokos 4 Milano 20156 (MI) | Tel.: 02.36643971 - 02.36643970 P.Iva: 11048120965 | Mail: info@executivegroup.it
09-06-2020
HCCP , tutto quello che c'è da sapere HACCP. Cinque parole che sembrano comporre il nome di un gruppo metal degli anni ’90. Si tratta, in realtà, di un certificato che sta alla base di qualsiasi attività dell’industria alimentare: non averlo significa andare incontro a sanzioni amministrative per un valore di migliaia di euro. Chi deve averlo per legge? Ristoranti e bar devono essere in possesso dell’HACCP per legge. Non solo. Conoscere le regole dell’igiene e della sicurezza alimentare è un requisito indispensabile per tutti i profili e le figure lavorative che entrano in contatto con gli alimenti, in maniera diretta o indiretta. Qualche esempio? Cuochi, macellai, pescivendoli, pasticceri, trasportatori, pasticceri e pizzaioli. Ma anche lavapiatti, venditori di frutta e verdura, così come il personale degli asili e scuole materne. La lista è infinita. Potrebbe riempiere pagine e pagine di un libro. Ma cosa è nel concreto? HACCP significa Hazard Analysis and Critical Control Points. In italiano si può tradurre con “Analisi dei rischi e punti critici di controllo”. In altre parole è un attestato che dimostra ufficialmente che stai rispettando quanto previsto dalle leggi nazionali ed europee in materia di igiene alimentare. Il certificato viene rilasciato dagli enti autorizzati. Come detto, è obbligatorio. Serve a certificare il possesso della conoscenza di tutte le regole che riguardano igiene, conservazione e sicurezza. Va aggiornato di continuo con la supervisione di un soggetto esperto, che mette in atto una serie di controlli per verificare il corretto funzionamento di un piano HACCP. Per due motivi: evitare sanzioni agli imprenditori da parte degli organi di vigilanza (leggi Nas per esempio) ma anche e soprattutto per evitare che del cibo possa essere contaminato e venduto al pubblico. Per l’assistenza completa per l’adeguamento all’HACCP bisogna avvalersi di professionisti del settore accreditati: il Consorzio Executive Group è specializzato in questo campo. I sette principi I principi su cui si basa l’elaborazione di un piano HACCP sono sette e sono pubblicati sul sito ufficiale del ministero della Salute: 1. Identificare ogni pericolo da prevenire, eliminare o ridurre 2. Identificare i punti critici di controllo (CCP - Critical Control Points) nelle fasi in cui è possibile prevenire, eliminare o ridurre un rischio 3. Stabilire, per questi punti critici di controllo, i limiti critici che differenziano l’accettabilità dalla inaccettabilità 4. Stabilire e applicare procedure di sorveglianza efficaci nei punti critici di controllo 5. Stabilire azioni correttive se un punto critico non risulta sotto controllo (superamento dei limiti critici stabiliti) 6. Stabilire le procedure da applicare regolarmente per verificare l’effettivo funzionamento delle misure adottate 7. Predisporre documenti e registrazioni adeguati alla natura e alle dimensioni dell’impresa alimentare.
Powered by Bios Informatica Executive Group SRL Sede Legale: Via Domokos 4 Milano 20156 (MI) | Tel.: 02.36643971 - 02.36643970 P.Iva: 11048120965 | Mail: info@executivegroup.it
09-06-2020
HCCP , tutto quello che c'è da sapere HACCP. Cinque parole che sembrano comporre il nome di un gruppo metal degli anni ’90. Si tratta, in realtà, di un certificato che sta alla base di qualsiasi attività dell’industria alimentare: non averlo significa andare incontro a sanzioni amministrative per un valore di migliaia di euro. Chi deve averlo per legge? Ristoranti e bar devono essere in possesso dell’HACCP per legge. Non solo. Conoscere le regole dell’igiene e della sicurezza alimentare è un requisito indispensabile per tutti i profili e le figure lavorative che entrano in contatto con gli alimenti, in maniera diretta o indiretta. Qualche esempio? Cuochi, macellai, pescivendoli, pasticceri, trasportatori, pasticceri e pizzaioli. Ma anche lavapiatti, venditori di frutta e verdura, così come il personale degli asili e scuole materne. La lista è infinita. Potrebbe riempiere pagine e pagine di un libro. Ma cosa è nel concreto? HACCP significa Hazard Analysis and Critical Control Points. In italiano si può tradurre con “Analisi dei rischi e punti critici di controllo”. In altre parole è un attestato che dimostra ufficialmente che stai rispettando quanto previsto dalle leggi nazionali ed europee in materia di igiene alimentare. Il certificato viene rilasciato dagli enti autorizzati. Come detto, è obbligatorio. Serve a certificare il possesso della conoscenza di tutte le regole che riguardano igiene, conservazione e sicurezza. Va aggiornato di continuo con la supervisione di un soggetto esperto, che mette in atto una serie di controlli per verificare il corretto funzionamento di un piano HACCP. Per due motivi: evitare sanzioni agli imprenditori da parte degli organi di vigilanza (leggi Nas per esempio) ma anche e soprattutto per evitare che del cibo possa essere contaminato e venduto al pubblico. Per l’assistenza completa per l’adeguamento all’HACCP bisogna avvalersi di professionisti del settore accreditati: il Consorzio Executive Group è specializzato in questo campo. I sette principi I principi su cui si basa l’elaborazione di un piano HACCP sono sette e sono pubblicati sul sito ufficiale del ministero della Salute: 1. Identificare ogni pericolo da prevenire, eliminare o ridurre 2. Identificare i punti critici di controllo (CCP - Critical Control Points) nelle fasi in cui è possibile prevenire, eliminare o ridurre un rischio 3. Stabilire, per questi punti critici di controllo, i limiti critici che differenziano l’accettabilità dalla inaccettabilità 4. Stabilire e applicare procedure di sorveglianza efficaci nei punti critici di controllo 5. Stabilire azioni correttive se un punto critico non risulta sotto controllo (superamento dei limiti critici stabiliti) 6. Stabilire le procedure da applicare regolarmente per verificare l’effettivo funzionamento delle misure adottate 7. Predisporre documenti e registrazioni adeguati alla natura e alle dimensioni dell’impresa alimentare.
Powered by Bios Informatica Executive Group SRL Sede Legale: Via Domokos 4 Milano 20156 (MI) | Tel.: 02.36643971 - 02.36643970 P.Iva: 11048120965 | Mail: info@executivegroup.it